Page 3 - ISS - Raccomandazioni sulla sindrome congenita da virus Zika
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una valutazione neurologica, un’ecografia della testa dopo la nascita, lo screening standardizzato
dell’udito del neonato, e l’effettuazione dei test per il virus Zika nel neonato. Inoltre si raccomanda di
effettuare i test di laboratorio per Zika nei neonati con esiti clinici o di neuroimaging suggestivi di
una possibile sindrome congenita da virus Zika e una correlazione epidemiologica nella madre2
che suggerisca una possibile esposizione durante la gravidanza, indipendentemente dai risultati di
laboratorio per infezione materna da virus Zika.

I neonati con infezione congenita da virus Zika confermata o probabile dovrebbero essere
sottoposti ad un esame oftalmologico completo e ad un esame per la valutazione dell’udito usando il
test ABR entro il primo mese d’età.

I neonati con anomalie compatibili con la sindrome congenita da virus Zika (es. microcefalia,
calcificazioni intracraniche, o altri difetti del cervello o dell’occhio) dovrebbero essere esaminati da
un consulto di specialisti che comprenda neurologo, specialista in malattie infettive, oculista,
endocrinologo e genetista. Dovrebbero inoltre essere sottoposti ad un esame emocromocitometrico
completo, inclusa conta delle piastrine, pannello metabolico e test per funzionalità epatica.

I pediatri dovrebbero verificare eventuali difficoltà alla nutrizione, dovute a scarso attaccamento del
bambino al seno, disfunzioni ad inghiottire, reflusso esofageo, o problemi nell’aspirare ed
eventualmente prescrivere una visita dallo specialista più indicato. Le disfunzioni ad ingoiare
inizialmente potrebbero non essere evidenti, si consiglia pertanto di fare molta attenzione durante
l’alimentazione del neonato.

Si raccomanda di effettuare gli accertamenti per altre infezioni congenite, la maggior parte dei quali in
Italia sono raccomandati e gratuiti.

Può risultare utile effettuare l’esame di neuroimaging avanzato in consulto con un neurologo. L’esame
di neuroimaging può evidenziare calcificazioni corticali/subcorticali, malformazioni corticali,
anomalie delle circonvoluzioni cerebrali corticali/ anomalie migratorie, anomalie del corpo calloso,
atrofia cerebrale, ipoplasia del tronco cerebrale/cerebellare e ventricolo-megalia. Alcune di queste
anomalie neurologiche si sono verificate in assenza di microcefalia e sono state evidenziate solo dopo
la nascita. Le calcificazioni cerebrali sono un reperto comune nei neonati affetti da sindrome congenita
da virus Zika e spesso sono in posizione subcorticale. Le anomalie delle circonvoluzioni cerebrali
possono consistere in polimicrogiria, pachigiria o lissencefalo. Queste anomalie suggeriscono che il
virus Zika interferisca direttamente con lo sviluppo cerebrale, piuttosto che distruggerlo
successivamente durante lo sviluppo. Le calcificazioni cerebrali possono essere evidenziate tramite
risonanza magnetica (RM) o tomografia assiale computerizzata (TAC), con una preferenza per la RM
che ha una maggiore risoluzione e una migliore capacità di delineare le anomalie quali quelle della
corteccia cerebrale e della fossa posteriore. Valutare comunque anche l’eventuale esposizione a
radiazioni e la necessità di sedazione.

Raccomandazione

     1. In neonati con la circonferenza cranica inferiore a -2DS e superiore od uguale a -3DS, o quando la testa
          è sproporzionatamente piccola rispetto al viso, effettuare un esame di neuroimaging se:
               a. si sospetta l’infezione da virus Zika nella madre durante la gravidanza, o
               b. in presenza di sintomi clinici

     2. In neonati con la circonferenza del cranio inferiore a -3DS, effettuare un esame di neuroimaging in
          assenza di forti indicazioni all’esame clinico di una causa genetica o ambientale della microcefalia

     3. Quando è indicato un esame di neuroimaging, effettuare una RM o una TAC
     4. Se RM o TAC non sono disponibili, è possibile fare un’ecografia se la fontanella anteriore è di misura

          adeguata

2 Correlazione epidemiologica: include viaggi o residenza in aree con trasmissione di virus Zika oppure rapporti sessuali
non protetti con un partner che ha effettuato viaggi o risiedeva in tali aree

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