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Il controllo della tubercolosi tra gli immigrati in Italia

          ro ha superato quella dei nati in Italia, passando dal 47% nel 2006 al 56% nel 2016.5 Se,
          tuttavia, tali casi vengono messi in relazione con l’aumento della popolazione straniera
          in Italia – che negli ultimi dieci anni è più che raddoppiata – allora risulta una diminu-
          zione dell’occorrenza di TB, con frequenze più che dimezzate: da 84,1 casi per 100.000
          stranieri residenti nel 2006 a 44,5 per 100.000 nel 2016. Questo dato conferma che il
          rischio di malattia è in calo anche in questo gruppo di popolazione. È pur vero che la
          differenza in termini di rischio relativo tra gli stranieri e gli italiani continua a essere
          elevata (RR= 6,7).4 La distribuzione dei casi per paese d’origine riflette quella della
          popolazione migrante in generale: uno studio condotto in Emilia Romagna su oltre
          5.300 casi di TB evidenzia che la maggioranza dei pazienti stranieri proviene dall’Asia
          (39%) e dall’Europa orientale (29%), e in misura minore dall’Africa (27%) e dall’Ame-
          rica latina (4,7%). Se si considerano i singoli paesi di origine, la maggior parte dei casi
          si è registrata tra rumeni (20%), pakistani (19%) e marocchini (8,9%).6

              Il maggior rischio di TB attiva a carico dei migranti dipende sia dall’elevata inci-
          denza della malattia nei paesi di provenienza, sia da fattori connessi alle condizioni di
          svantaggio socio-economico nel paese ospite.7,8,9,10,11,12

              Nella letteratura internazionale, le evidenze derivanti da studi epidemiologici e
          genotipici dimostrano che nei migranti la maggior parte dei casi di TB attiva è dovuta
          a riattivazione di forme latenti acquisite in precedenza.13,14 La situazione di partico-
          lare vulnerabilità in cui molti di loro vivono, infatti, può favorire l’insorgenza di stati
          di immunodepressione che facilitano la progressione dalla forma latente all’infezione
          tubercolare attiva.

              La maggior parte dei casi di malattia si verifica entro 2 anni dall’ingresso nel paese
          ospitante;15 per quanto riguarda i casi notificati in Italia, i migranti tendono a essere più
          giovani rispetto alla popolazione nativa (nel 2011, più del 50% rientrava nella classe di età
          25-44 anni, mentre oltre la metà degli italiani aveva un’età superiore a 45 anni) e c’è una
          prevalenza più alta tra i maschi.5-6

               5	D’Amato S, Bonfigli S et al. Tubercolosi tra gli stranieri in Italia. In: Rapporto Osservasalute 2017. Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle
                   regioni italiane (in corso di pubblicazione).

               6	Odone A, Riccò M et al. 2011. Epidemiology of tuberculosis in a low-incidence Italian region with high immigration rates: differences between not
                   Italy-born and Italy-born TB cases. BMC Public Health; 11:376.

               7	 Scotto G, Fazio V et al. 2017. Tuberculosis in the immigrant population in Italy: state-of-the-art review. Infez Med; 25(3):199-209.
               8	Lillebaek T, Andersen AB et al. 2001. Risk of Mycobacterium tuberculosis transmission in a low-incidence country due to immigration from high-

                   incidence areas. J Clin Microbiol; 39(3):855-61.
               9	Lobato MN, Hopewell PC 1998. Mycobacterium tuberculosis infection after travel to or contact with visitors from countries with a high prevalence

                   of tuberculosis. Am J Respir Crit Care Med; 158(6):1871-5.
               10	Diel R, Rusch-Gerdes S et al. 2004. Molecular epidemiology of tuberculosis among immigrants in Hamburg, Germany. J Clin Microbiol;

                   42(7):2952-60.
               11	Saracino A, Scotto G et al. 2009. Quanti-FERON-TB Gold In-Tube test (QFT-GIT) for the screening of latent tuberculosis in recent immigrants to

                   Italy. New Microbiol; 32(4):369-76.
               12	 Baglio G 2015. Tuberculosis and immigration: the answer that epidemiology can provide (and society is waiting for). Epidemiol Prev; 39(2):73-4.
               13	Chin DP, DeRiemer K et al. 1998. Differences in contributing factors to tuberculosis incidence in U.S.-born and foreign-born persons. Am J Respir

                   Crit Care Med; 158(6):1797-803.
               14	 Yuen CM, Kammerer JS et al. 2016. Recent transmission of tuberculosis-United States, 2011–2014. PLoS One.
               15	CNESPS-ISS 2015. Tubercolosi, aspetti epidemiologici: dati generali.
               	 http://www.epicentro.iss.it/problemi/Tubercolosi/epid.asp. Ultimo accesso Novembre 2017.

         18 Introduzione
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