Page 71 - Against Sepsis
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La modalità di esecuzione di un'emocoltura può influenzare in maniera significativa la sensibilità dell’esame e il suo
risultato, sia in termini di falsi-positivi per la contaminazione dei campioni che di falsi-negativi per un prelievo di sangue
insufficiente. L’intera procedura DEVE essere attentamente standardizzata e registrata. La qualità del risultato è garantita
dal rispetto dei 7 elementi di seguito elencati.
1. Timing del prelievo
Le emocolture devono essere eseguite immediatamente, al riconoscimento o al sospetto di sepsi, senza
aspettare il picco febbrile né la comparsa di brivido e, comunque, prima di iniziare la terapia antibiotica. La
venipuntura da vena periferica rimane la scelta da preferire per ridurre la contaminazione.
2. Quantità di flaconi da prelevare
Il volume di sangue messo in coltura è la variabile più importante per migliorare la sensibilità del prelievo.
Le raccomandazioni indicano 2/3 set di emocolture. Nell’adulto è sconsigliata l’esecuzione di un unico set
perché l’interpretazione dell’unico risultato positivo potrebbe essere controversa: si tratta di infezione o di
contaminazione al momento del prelievo? In caso di sospetta batteriemia da CVC effettuare anche un set da
vena centrale contestualmente a prelievo da periferica.
3. Volume di sangue da prelevare
In generale viene raccomandato di immettere 8 ml di sangue per flacone senza superare i 10 ml. In caso di
problemi al patrimonio venoso la quantità di sangue non dovrebbe essere inferiore a 5 ml. Non sono consigliate
quantità superiori ai 10 ml per l’aumento del rischio di risultati falsi positivi. Il mantenimento dei flaconi in
pozione verticale rappresenta un utile metodo per assicurare che venga inoculata la giusta quantità di sangue.
4. Sequenza di riempimento dei flaconi
Se si utilizza sistema vacutainer® è necessario prima riempire il flacone per aerobi e poi quello per anaerobi per
evitare che l’aria presente nel raccordo venga introdotta nel campione.
5. Tempo tra un prelievo e l’altro
La consuetudine di far trascorrere 30 minuti tra un prelievo e l’altro è arbitraria, se c’è bisogno di iniziare la
terapia empirica i prelievi possono essere effettuati anche a distanza di 5-10 minuti oppure prelevare l’intero
volume di sangue per riempiere 4-6 flaconi in un unico prelievo (single-sampling strategy). Questa tecnica
permette di ridurre il numero di prelievi, limitare il carico di lavoro, ridurre il rischio biologico per gli operatori
e il disagio per i pazienti. Solo in caso di endocardite è preferibile effettuare i prelievi a distanza di 30-60 minuti
(per documentare la batteriemia continua) e, in caso di negatività , altri 3 set dopo 24h.
6. Modalità di prelievo, antisepsi della cute e disinfezione del tappo del flacone
Per l’esecuzione del prelievo è importante:
a. eseguire una accurata igiene delle mani
b. indossare guanti puliti (sterili, se necessario palpare la sede del prelievo dopo l’antisepsi) e i dispostivi di
barriera come indicato dalle precauzioni standard
c. effettuare l’antisepsi con clorexidina al 2% in alcool isopropilico al 70% (in alternativa, iodiopovidone al
10% in soluzione alcolica)
d. rispettare i tempi di contatto (in genere 30 secondi per la clorexidina e oltre i 2 minuti per lo iodiopovidone)
e i tempi di asciugatura del prodotto sulla cute
e. applicare antisettico con tecnica “back and forth, side to side†preferibilmente con applicatore monouso sterile
f. eseguire il prelievo rispettando la tecnica asettica
g. disinfettare diaframma di gomma dei flaconi con etanolo al 70% o alcool isopropilico e lasciarlo asciugare
prima di inoculare il sangue.
7. Conservazione e trasporto
L’invio dei flaconi in laboratorio deve avvenire il prima possibile. In alternativa, mantenere i flaconi a temperatura
ambiente sino all’invio. Per ulteriori dettagli sulla conservazione del campione, informarsi presso il servizio di
Microbiologia cui devono essere inviati.
Più ampia documentazione sul prelievo per emocoltura è disponibile nel documento “Infezioni del torrente
circolatorio†curato da GLIPaC [125]. Se esiste il sospetto di quale possa essere l’origine dell’infezione, è
opportuno prelevare subito, prima della somministrazione degli antibiotici, anche un campione relativo a
questa sede, abbreviando così i tempi della diagnosi di laboratorio e della bonifica del focolaio. Nel caso di sepsi
catetere-correlata, saranno rivelatori i tempi di positività delle emocolture prelevate dal catetere, più precoci
di almeno due ore, rispetto a quelle da vena periferica.
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